Invarianza idraulica: cos’è e come si realizza

Invarianza idraulica: cos’è e come si realizza

Oramai da qualche anno sono entrate in vigore, nelle diverse Regioni italiane, specifiche normative per ottemperare al principio dell’invarianza idraulica-idrologica: Regione Lombardia, Regione Emilia Romagna, Regione Friuli Venezia Giulia, solo per citarne alcune.

Al fine di facilitare il compito dei progettisti, Edilclima ha sviluppato un apposito software, EC737 - Invarianza idraulica e idrologica basato sulla normativa di Lombardia e Emilia Romagna, i cui algoritmi possono essere utilizzati in tutte le Regioni italiane: guarda il video di presentazione.

Ma proviamo a capire un po’ meglio cos’è l’invarianza idraulica-idrologica.

Quando piove su una superficie naturale una parte dell’acqua caduta viene assorbita, una parte viene accumulata nei piccoli invasi superficiali, una parte evapora e la parte eccedente tende a ruscellare verso i vicini corsi d’acqua o verso le limitrofe reti di drenaggio. In tale configurazione una quota importante s’infiltra nel terreno e solo una parte ruscella a valle e viene convogliata nei corpi idrici ricettori.

Vediamo ora cosa succede se la superficie naturale viene urbanizzata e se, in tutto o in parte, il terreno viene impermeabilizzato.

Riducendo la superficie permeabile si riduce la quantità d’acqua che viene assorbita dal terreno, si riducono i volumi di invaso e si riduce il tempo di corrivazione, ovvero il tempo che impiega l’acqua a ruscellare verso il recapito finale. Tutto questo genera un aumento importante delle portate defluenti ed un anticipo del picco di piena.

Invarianza 0720 Grafico1

Grafico 1 - Portata defluente senza opere d’invarianza

Come conseguenza le opere di drenaggio esistenti ovvero i corpi idrici ricettori, potrebbero non essere più in grado di far defluire correttamente la portata.
Al fine di ridurre tali effetti è stato introdotto, dai vari enti normatori, il vincolo dell’invarianza idraulica e/o idrologica.

Con il termine “invarianza idraulica” si intende il mantenimento, da parte dalle nuove aree urbanizzate, delle portate massime scaricate nei corpi idrici ricettori rispetto a quelle preesistenti all’urbanizzazione.

Con il termine “invarianza idrologica” si intende il vincolo più restrittivo che non solo le portate ma anche i volumi di deflusso meteorico non siano maggiori di quelli preesistenti.

In linea del tutto generale la verifica di invarianza idraulica prevede che la nuova portata generata dalla modifica urbanistica sia minore o uguale a quella preesistente o inferiore ai valori massimi ammessi da norma o accettati dall’ente gestore il corpo idrico ricettore.

Pertanto, a seguito di un intervento di urbanizzazione, sarà necessario creare un sistema di controllo e contenimento delle nuove portate scaricate entro valori ammissibili, o in alcuni casi sarà addirittura vietato scaricare nei corpi idrici ricettori e tutta l’acqua andrà infiltrata nel terreno.

In linea del tutto generale, gli interventi possibili, eventualmente anche abbinabili, sono i seguenti:

  • realizzazione di opere di stoccaggio delle acque meteoriche per successivo riuso: in questo caso si ha un beneficio anche per il sistema acquedottistico;
  • realizzazione di opere o aree di infiltrazione (trincee di infiltrazione, bacini di infiltrazione, caditoie filtranti, ecc.) che vadano a compensare l’impermeabilizzazione realizzata con gli interventi urbanistici;
  • realizzazione di invasi naturali o artificiali che vadano a laminare la portata e che siano dotati di sistemi di controllo della portata scaricata;
  • realizzazione di pavimentazioni permeabili;
  • altre opere meno frequenti (tetti verdi, ecc.).

Nel caso dell’infiltrazione si fa leva sul meccanismo della compensazione della riduzione del potere d’infiltrazione del terreno, dovuto alle nuove superfici impermeabili, con nuove aree e strutture a forte potere di infiltrazione.

Nel secondo caso si fa leva sul meccanismo della laminazione, che tende ad immagazzinare il volume d’acqua piovuta, con un rilascio controllato e differito della portata scaricata.

Nel seguente grafico vediamo l’effetto di una vasca di accumulo.

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Grafico 2 - Portata defluente con opere di invarianza

La tematica verrà approfondita nei prossimi articoli.

Pubblicato il: 23/07/2020
Sezione: Impiantistica
Autore: Ing. Corrado Ciocca – Progettista Area Engineering Edilclima